Pontevecchio di Magenta

La Via del Colore è il percorso che unisce luoghi e colore nelle illustrazioni di Ettore Tripodi lungo l’asta del Naviglio Grande.

Per capirlo bisogna dare uno sguardo al passato: Fucsina, rosein, fucsia, solferino… La storia ci racconta che alla fine il nome “magenta” sopravvisse a tutti gli altri. Dopo un boom iniziale che scalzò definitivamente “fucsina”, “rosein” e “solferino”, dal 1859 in poi l’uso del termine magenta diventa sempre più frequente.

Nel corso degli anni il termine surclassa, lentamente ma in modo costante, anche il sinonimo “fucsia“: in alcuni paesi, come Germania e Inghilterra riesce a sostituirlo completamente, mentre in altri, come in Italia, i due sinonimi continuano a convivere ancora oggi.

Documenti, articoli e libri ci rivelano che il termine “magenta” divenne definitivamente di uso comune in Italia negli anni ’60 del Novecento. Fu in quel periodo infatti che una norma tedesca associò definitivamente e inequivocabilmente il nome magenta all’inchiostro per la stampa.

E oggi? Sta a noi riconoscere il giusto valore al magenta, continuando a farlo vivere nelle nostre conversazioni e sul nostro territorio.

Colore e natura si ritrovano nei paesaggi circostanti, in un percorso che racconta il prezioso patrimonio naturalistico del nostro territorio.